Cosa guardare quando vi presentano foto o filmati di tecniche? Come riconoscere il giusto dal fasullo?

Vedo spesso in giro foto di tecniche mal eseguite, presentate come se fossero al top. Cercherò qui di aiutarvi a sviluppare un occhio esperto, capace di distinguere tra una tecnica giusta e una sbagliata.

Cosa guardare?

Innanzitutto, la semplice logica biomeccanica del movimento. Quando una tecnica è fatta bene, tutti i movimenti che la compongono vanno nella stessa direzione, i muscoli si completano per enfatizzare l’azione. In una tecnica sbagliata invece, i movimenti lavorano in modo contrapposto, si indeboliscono / si contrastano / si ostacolano a vicenda. L’unità del corpo nella tecnica traduce una mente chiara e unita al movimento – ed è una cosa bellissima nell’allenamento del krav maga. È un effetto di decisione. I movimenti che si contrastano, traducono invece un effetto di indecisione e di conflitto mentale interno.

Poi l’efficacia:  una tecnica corretta di krav maga può essere eseguita con successo da una ragazza di 12 anni contro un uomo di 120 chili. Questa è la regola #1 del krav maga.
La riuscita di una tecnica non dipende dalla forza del singolo muscolo, proprio perché – come detto prima – i muscoli lavorano in squadra e si completano. Si usano con intelligenza spostamenti, angoli e peso per evitare uno scontro di forze leale, ma sfavorevole.

Una tecnica giusta ribalta la situazione ma non introduce componenti che rischiano di provocare una escalation. Niente sadismo né provocazione gratuita.

Passiamo subito al primo esempio pratico. Eccovi una foto lodata da un istruttore che la presenta con il sottotitolo ambizioso This is what a REAL KRAV MAGA MASTER looks like!

real-krav-maga-master

Spiegazione e critica: le tecniche per liberarsi da un braccio che arriva da un lato per afferrarvi al collo sono 2. La scelta dipende se l’aggressore ci ha già afferrato e da quanto peso ha già messo sulla presa.

La foto fa riferimento alla prima tecnica, che consiste nel rispingere l’aggressore all’indietro e attaccarlo con pugni in gola. In questo caso la mano destra dell’istruttore dovrebbe spingere l’aggressore all’indietro. Attenti alla precisione però, si deve afferrare sotto il naso o nell’occhio. Il resto non funziona perché l’aggressore per questo attacco va avanti con uno sforzo di spalla che rinforza i muscoli del collo: è capace dunque di resistere a pressioni importanti sulla faccia. Nella foto l’istruttore ha messo la mano sulla faccia in un modo che non funzionerebbe.

Da notare, inoltre, la mano sinistra che è a livello genitali. In netto contrasto con l’altro braccio, in quanto colpire ai genitali l’aggressore lo farebbe spostare in avanti e non all’indietro. La mano destra sposta l’aggressore all’indietro, mentre la mano sinistra lo sposta in avanti. Esempio perfetto di una tecnica conflittuale e non efficace. Poi che senso ha? Quanto funzionerebbe? Quanto un aggressore incazzato lo sentirebbe? E se lo sente, come reagirebbe? Se l’aggressore si incazza per bene ha sempre il suo braccio sul collo della vittima-istruttore, se fosse un mafioso russo di 120 chili, così per dire, la vedo male. La mano sinistra farebbe meglio ad attaccare in gola il prima possibile.

Altro fatto incoerente: il braccio dell’aggressore era troppo avanti nell’attacco per usare questa tecnica. Questa tecnica viene eseguita appena il braccio dell’aggressore inizia il movimento, è molto anticipata. Se poi il braccio è già passato sulla spalla della vittima, il peso dell’aggressore è immediatamente coinvolto e non è più possibile rovesciare l’aggressore all’indietro. Bisogna spingerlo invece in avanti.
Questa è la seconda tecnica – che i vostri istruttori vi insegneranno.

In conclusione, questa foto fa vedere:

  • movimenti conflittuali che indeboliscono le azioni (all’indietro vs in avanti)
  • assenza di precisione nel movimento della mano per rovesciare la faccia, che rende l’efficacia molto improbabile
  • assenza di difesa se l’aggressore si incazza, quindi vittima che rischia molto visto che il braccio dell’aggressore è capace di afferrare.
  • non sa quale tecnica usare in funzione della tempistica. Usa una tecnica anticipata, quando l’aggressore ha già sviluppato quasi tutto l’attacco.
  • non contrattacca in modo efficace, che dovrebbe essere alla gola o ko mentre l’aggressore è rovesciato all’indietro, contemporaneamente alla difesa.

Abbiamo qui ignoranza della precisione, della biomeccanica, assenza di difesa efficace, sottovalutazione dell’aggressore, ritardo nel contrattaccare con efficacia. Assenza di decisione per la difesa (indietro o in avanti). Assenza di decisione per l’attacco (in ritardo, non ko).